Da una storia vera
C'era un prete anziano che viveva in una chiesa di
campagna, e ogni mattina si recava in chiesa dalla sua casa a piedi, camminando
e pregando. Un giorno incontrò in giovanotto il quale, seguendolo, si mise a
piangere. E lo seguì fino in chiesa, fin dentro al bagno della chiesa. E il
giovanotto iniziò ad aiutare il sacerdote nelle sue faccende, pulendo il
giardino e il bagno, e finirono presto Il prete pensò che se gli dava dei
soldi, il ragazzo se ne sarebbe andato: ma non li accettò. Pensò che dandogli il
pane e il vino che aveva da parte li avrebbe accettati, ma non fu così.
- Perché piangi, figliolo, e perché non prendi nulla?-
- Padre, da dove vengo io, nemmeno le prosfore posso
mangiare.-
- e di dove sei? e perché mi hai aiutato?- chiede il
prete.
- Eh padre santo, potessi rimanere nel tuo orto e nel
tuo bagno ogni giorno della mia vita!- rispose il ragazzo, piangendo.
- Ma perché?-
- perché quando sei nel giardino e nel bagno preghi
molto e questo era il mio bagno.- rispose il giovane.
Il prete si ricordò che quando si lavava, diceva
sempre "Signore abbi pietà di colui che si lavava in questa vasca prima di
me".
- Ma da dove vieni?- chiese il prete.
- Io? Dall'Inferno, è ovvio.- rispose il ragazzo, il
quale continuò la sua storia:
- Ero il proprietario di questo terreno ottant'anni
fa, quando sono morto nel fiore degli anni, e sono andato all'inferno a causa
dei miei molti peccati. Non ho avuto tempo di finire il mio canone di
pentimento, e così sono finito nell'Ade. Ma quando vieni tu in questo giardino
e ti metti a pregare per me, un angelo del Signore mi prende dall'inferno e mi
lascia qui a riposare un po', finché non te ne vai: e allora viene a prendermi
e mi riporta nell'inferno.-
- E come posso aiutarti, fratello?- domandò il
sacerdote, scosso.
- Sai che io, essendo spirito, non mangio e non bevo,
ma quel pane e quel vino che hai, se tu celebrassi 40 liturgie col mio nome,
sai che saresti in grado forse anche di salvarmi dall'inferno. Grande potere
hanno i sacerdoti di Dio, di salvare i morti!-
E così il sacerdote iniziò a celebrare ogni giorno
ricordandosi di quel morto, che gli aveva dato il suo nome. E la gente del
villaggio, vedendo la chiesa aperta ogni giorno - prima solo la domenica - era
molto felice di poter andare alla liturgia ogni dì. E di tanto in tanto, il
morto visitava ancora il padre, dicendogli che andava sempre meglio, fino al
quarantesimo giorno, quando gli comunicò che stava salendo in paradiso.
- Ogni volta che si celebra una liturgia per i
defunti, migliaia di anime si salvano. E i sacerdoti avranno grande ricompensa
nei cieli per ogni parastasi e ogni liturgia officiata per i defunti.- e detto
questo, scomparì.
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