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Σάββατο 29 Ιουνίου 2024

Santa Venera di Gala e S.Venera di Acireale: l’intreccio di due tradizioni. Di Francesco Giunta



26 giugno 2024
🔸⚜️ Festa di Santa Venera di Gala ⚜️🔸

Santa Venera di Gala e S.Venera di Acireale: l’intreccio di due tradizioni.
Di Francesco Giunta 

Racconta una leggenda locale che nel X° secolo d. C. a Gala (oggi nel territorio di Barcellona Pozzo di Gotto, in Provincia di Messina) nacque una bambina a cui fu dato il nome di Venera.

Venera fin dalla prima giovinezza fu educata dalla madre e consacrò e dedicò la propria vita a Cristo. I fratelli volevano darla in sposa ma lei non accettò perché aveva deciso di consacrarsi interamente a Dio. I fratelli, essendo pagani non potevano comprendere tale scelta e quindi pensarono di ucciderla. La giovane donna quindi fuggì e si rifugiò in una grotta nei pressi di Gala dove, secondo la tradizione, un cane giornalmente le portava da mangiare.

Venera infine fu trovata dai fratelli e martirizzata nella stessa grotta dove si era rifugiata il 26 Giugno dell’anno 929, il suo corpo fu sepolto nello stesso luogo del martirio, dove fu costruito un tempio a lei dedicato.

Pare che la Santa Venera nata ad Acireale nell’anno 100 d. C. non sia la stessa persona di cui si è finora parlato: infatti della Santa Venera di Gala, nata nel X° secolo e Martirizzata nel 929 si sono perse le tracce, e per questo motivo pare sia andata scemando nel tempo la venerazione e il culto verso di essa.

La Santa Venera di Acireale venerata oggi anche nella Città di Barcellona Pozzo di Gotto, presso il quartiere che porta il suo nome; nasce ad Acireale il Venerdì Santo dell’anno 100 d. C. , figlia di due nobili cristiani della Gallia, Agatone e Ippolita. La madre desiderava che si chiamasse Venera, ma il padre, temendo che quel nome potesse essere confuso con quello della dea pagana Venere, la chiamò Veneranda; ma i greci di quella contrada, ispirandosi al nome usato dagli Ebrei nell’indicare il giorno precedente al sabato della Pasqua, nel quale era nata la fanciulla, la chiamarono Parasceve.

Venera decise di consacrarsi a Dio e si mise a studiare le Sacre Scritture e la vita dei Martiri , La donna, secondo la tradizione, predicò il Vangelo in tutta la sua Sicilia e anche in Campania e Calabria. Fu infine arrestata a Locri dal prefetto Antonio, il quale cercò senza successo di ricondurla alla religione pagana. Subì quindi atroci torture uscendone tuttavia illesa. Il prefetto Antonio alla vista di numerosi miracoli si convertì al Cristianesimo. Secondo la tradizione, Venera sarebbe morta in Gallia in seguito a una condanna alla decapitazione e il suo corpo lasciato insepolto finché alcuni cristiani l’avrebbero traslato ad Ascoli Piceno, dove sarebbe stato venerato fino al IV secolo, e successivamente trasferito a Roma. Secondo un’altra tradizione, invece Venera sarebbe morta il 26 luglio del 143 d.C., sempre per decapitazione, ma in Sicilia anziché in Gallia, e precisamente nello stesso luogo dove si presume sia nata. Le sue reliquie sarebbero giunte ad Acireale soltanto nel tardo Medioevo, probabilmente da Roma. Anche nella città di Salemi, vengono custodite alcune reliquie del corpo della santa. A Taormina una tradizione locale riferisce del ritrovamento degli strumenti usati per il martirio di Venera.

Santa Venera non soltanto viene festeggiata e venerata ad Acireale, ma in tutta la Sicilia si svolgono feste e processioni in suo onore, i siciliani la venerano con somma devozione al pari degli altri santi siciliani.

A Barcellona Pozzo di Gotto si trova la Chiesa Parrocchiale dedicata a “Santa Venera V. e M.” ogni anno nei tre giorni che precedono la festa liturgica si svolge il tradizionale triduo in suo onore. Il 26 Luglio si svolgono le celebrazioni liturgiche in onore della Santa, mentre nel pomeriggio il venerato simulacro e la reliquia di S.Venera vengono portati in processione attraverso tutto il quartiere a lei dedicato.

Sempre nei pressi del quartiere di Santa Venera sorge la caratteristica grotta detta appunto “di Santa Venera”. La grotta è sormontata da un monumentale tempietto a pianta quadrata e con una cupoletta ottagonale in stile bizantino. Un tempo ricadeva sotto la giurisdizione dei monaci Basiliani del monastero di Santa Maria di Gala, in questo tempio la leggenda vuole che si sia rifugiata Santa Venera.

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