La grotta di Sant’Elia lo Speleota, alta 40 metri e profonda 30, e posta sulla sommità di una collina nei pressi di Melicuccà, è il luogo dove, intorno all’anno 904, si ritirò in eremitaggio il Santo assieme ai due fedeli discepoli Cosma e Vitale, dopo aver lasciato il monastero delle Saline. In poco tempo l’aumento del numero dei monaci renderà necessario scavare altre grotte ma anche ampliare l’ambiente principale della cavità per agevolare il crescente flusso di pellegrini che si recavano al luogo di culto. Ancora oggi si possono rinvenire i resti delle piccole celle che, dopo il crollo del corridoio interno, sono rimasti nel fondo della spelonca ed ai lati dell’ingresso. Altra testimonianza del passato è l’acqua prodigiosa fatta scaturire dal Santo nella grotta in cui visse a lungo e morì (nel 960 a 97 anni) che, a distanza di oltre mille anni, scorre ancora per alleviare i mali dei tanti fedeli di oggi. Da notizie certe, almeno fino a metà del XVI secolo nel vecchio cenobio erano presenti un priore e cinque monaci "basiliani" che, però, nei primi anni del XVIII lo abbandoneranno per trasferirsi nel nuovo monastero di Seminara.
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Τρίτη 11 Σεπτεμβρίου 2018
~La grotta di Sant’Elia lo Speleota. Melicuccà (RC). ~ Tο σπήλαιο του Οσίου Ηλιού του Σπηλαιώτου, στο Μελικουκκά της Καλαβρίας.
La grotta di Sant’Elia lo Speleota, alta 40 metri e profonda 30, e posta sulla sommità di una collina nei pressi di Melicuccà, è il luogo dove, intorno all’anno 904, si ritirò in eremitaggio il Santo assieme ai due fedeli discepoli Cosma e Vitale, dopo aver lasciato il monastero delle Saline. In poco tempo l’aumento del numero dei monaci renderà necessario scavare altre grotte ma anche ampliare l’ambiente principale della cavità per agevolare il crescente flusso di pellegrini che si recavano al luogo di culto. Ancora oggi si possono rinvenire i resti delle piccole celle che, dopo il crollo del corridoio interno, sono rimasti nel fondo della spelonca ed ai lati dell’ingresso. Altra testimonianza del passato è l’acqua prodigiosa fatta scaturire dal Santo nella grotta in cui visse a lungo e morì (nel 960 a 97 anni) che, a distanza di oltre mille anni, scorre ancora per alleviare i mali dei tanti fedeli di oggi. Da notizie certe, almeno fino a metà del XVI secolo nel vecchio cenobio erano presenti un priore e cinque monaci "basiliani" che, però, nei primi anni del XVIII lo abbandoneranno per trasferirsi nel nuovo monastero di Seminara.
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